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lunedì 22 marzo 2010

Arriva la Primavera...


.. Ok dal tempo non lo direste, ma io la sento.. sta arrivando finalmente.
Quindi al solito è impellente la necessità di cambiare, di rinnovare, di modificare...
ed il blog, lo sapete, cambia faccia, si rinnova, si modifica, cambia...
A tutti i compagni di Blog la facoltà di intervenire... per il momento ho inserito il verde acceso dei prati che riprendono vita, proprio in questo periodo.. "è primaveraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...."

IL CAPPELLAIO MATTO

giovedì 19 novembre 2009

IL BAMBINO INTERIORE


Chi è il Bambino Interiore? non fate finta di niente, tutti lo conosciamo e sappiamo perfettamente che esiste... è la parte della nostra personalità che resta sempre bambina e che quindi mantiene in se’ le caratteristiche legate al mondo dell’infanzia; è colui che porta nella nostra vita la giocosità, la creatività, lo stupore, il contatto con lo spirito, ma anche il bisogno, la vulnerabilità... la parte piu' vera e piu' profonda del nostro essere, quella collegata con il nostro DAIMON... quella che spesso non sentiamo più perchè con il tempo e con la crescita abbiamo soffocato in fondo alla nostra coscienza...
Il nostro sistema protettivo, le nostra maschere, le nostre corazze lo hanno relagato in fondo a noi, ormai siamo identificati con il mondo dei “grandi”, siamo adulti, siamo seri, siamo responsabili.
Ma LUI resiste e sopravvive dentro di noi, ed anche fuori di noi, nonostante tutto, e spesso ci ricorda qual'è la nostra vera essenza e il nostro cammino personale..
Sulla sua esistenza sono tutti d'accordo dagli psicologi ai comportamentisti.. fino ad arrivare alle filosofie orientali e non.. anzi se facciamo un passo indietro vediamo che fa parte della nostra civiltà da almeno 2000 anni. Pensate ai miti, alle favole, da Pollicino, a Cenerentola, a Hansel e Gretel, tutto ci parla di bambini maltrattati, abusati, di mostri e streghe cattive, ma pure di magia e salvezza, di redenzione e potere. Anche attraverso le favole ed i miti noi recuperiamo il contatto con il nostro Bambino Interiore.
E' la base della nostra struttura psicologica, il fulcro della nostra anima, la base di partenza per la nostra energia personale ...
Jung è stato il primo ad introdurlo apertamente nel 1912 con "basi scientifiche" facendolo riconoscere dalla psicologia moderna.. ma la nostra cultura e diverse filosofie di vita ne parlavano già da tempo.
Il Bambino Interiore rappresenta l’inizio e la fine, la creatura che esiste prima dell’ uomo, ma anche la creatura finale, o meglio, una anticipazione di quello che la creatura sarà, una anticipazione della vita oltre la morte.
E' quindi una figura profondamente legata “nascita e rinascita”, è legato a tutte le qualità di gioia e creatività, ma 8se non equilibrato) può avere anche una connotazione negativa (ecco che si può parlare della nostra OMBRA).
Crescere diventare adulti è necessario, è buono, è naturale: ma solo se si resta in contatto con il bambino Interiore equilibrato.
Bisogna dunque conoscere il proprio Bambino interiore nelle sue contraddizioni, nei suoi aspetti molteplici, nei suoi lati luminosi e di ombra. Non c’è altra strada, conoscere, riconoscere, accettare questa parte di noi, farla fiorire per recuperarne le qualità.
E’ necessario restare bambini pur essendo divenuti adulti. E’ necessario recuperare la spontaneità, la creatività, la fantasia per equilibrare un mondo adulto spesso svuotato, in cui viene a mancare l’entusiasmo, in cui non si sa godere del qui ed ora, in cui ci si vergogna ad esprimere le proprie emozioni, ci si vergogna a chiedere.
Anche Cristo faceva probabilmente riferimento al Bambino Interiore quando diceva:” Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”.
Nessuno come il bambino Interiore sa recuperare lo sguardo infantile, lo sguardo incantato. nessuno come lui ha un'apertura nei confronti del mondo e nei confronti degli altri e sa spingersi verso la vita e verso lo spirito.
A volte deve "apparirci" in sogno perchè lo stiamo a sentire, altre volte ci manda segnali chiari ma che non vogliamo vedere...
Personalmente ho usato il reiki per riprendere il contatto con lui: ci sono diverse applicazioni nell'autotrattamento di primo livello (*1) che hanno sortito buon effetto. Con il secondo livello sono passata al trattamento mentale direttamente "studiato" per il bambino interiore (*2).
*1 - ogni giorno, almeno 5 min per posizione: a) dalla fronte fino ai denti zona parallela al naso; b) x chi perde capelli nella zona in cui questo è più evidente o comunque cuoio capelluto in corripondenza al 7° chackra; c) plesso solare; d) zona pelvica -bacino con posizione delle mani a V (coggige e perineo compresi); concludere con 15 min nella zona della nuca.

*2 - trattamento di secondo livello con intenzione e reiki al Bambino Interiore per almeno 20 min ogni giorno. procedura 1° simbolo - intenzione - 2° simbolo - 1° simbolo trattando con intenzione nuca-plesso solare - 1° chakra.

Dunque.. dateci dentro.. cercatelo e quando lo trovate dedicategli il tempo che merita...

IL CAPPELLAIO MATTO

venerdì 18 settembre 2009

La ballata dell'eroe


Era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle
e quando gli dissero di andare avanti
troppo lontano si spinsero a cercare la verità
ora che è morto la patria si gloria
d'un altro eroe alla memoria
era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle
ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d'un soldato vivo, d'un eroe morto che ne farà
se accanto nel letto le è rimasta la gloria
d'una medaglia alla memoria.
(Fabrizio de Andrè)

la duchessa

venerdì 3 luglio 2009

Identità...


Viste le riflessioni che via via ognuno di noi ha fatto su questo mondo (sulla dimensione "uomo", sul modo di vivere e sentire, sul rapporto con la società SPESSO incomprensibile), questo blog avrebbe potuto chiamarsi "Alice nel Paese delle Meraviglie" ... Alice si rapporta ad un mondo per lei scapestrato e senza senso.. del tutto assurdo... quindi perchè no? ognuno di noi è un po' Alice di fronte a molti accadimenti...
La realtà però è che noi ci sentiamo più dall'altra parte della barricata...
Siamo Cappellaio Matto e Lepre marzolina & co. proprio per questo motivo.
L'assurdità sta nella omologazione.
La follia sta nella normalità (o per lo meno in quello che così è chiamato nella nostra società).
I veri folli sono quelli che si sedano ed obbediscono alle regole comportamentali dell'etichetta e della forma.
Il cappellaio matto e la lepre marzolina sono senz'altro strambi, ma chi non lo è???
La Duchessa senz'altro risulta particolarmente difficile da comprendere, se non altro per le sue continue evoluzioni e per i frequenti spostamenti e ricerche.. ma conoscete qualcuno di "vivo" che non sia altrettanto complesso!?
Embhè certo è uno sconosciuto, colui che non ha collocazione (letteraria o fisica) precisa, ha bisogno di essere in evoluzione ed in movimento continui... addirittura non si riesce a collocarlo in un punto certo perchè si è già spostato dopo pochissimo...
E chissà che i personaggi nell'ombra di questo blog non saltino fuori e non esprimano anche la loro...
Quindi niente "Alice nel Paese delle Meraviglie" per il nostro gruppetto...
Anche perchè il titolo presupporrebbe un mondo fantastico e meraviglioso da visitare e scoprire.. e nella società odierna ci sono troppe cose che non ci piacciono e non capiamo.
Sia chiaro che non siamo ANARCHICI fomentatori... troppa fatica e troppo scontata come ETICHETTA! Non amiamo nemmeno questo...
Insomma.. perchè tutta questa "PAPPARDELLA"!???
Ah, certo, si.. era per dire che da oggi il nome del blog cambierà: si chiamerà

IL CAPPELLAIO MATTO, LA LEPRE MARZOLINA & CO.

mi sembra doveroso...
Tante scuse al potenziale titolo "ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE": non è snobbare è solo un a scelta di vita!
;)


IL CAPPELLAIO MATTO

giovedì 11 giugno 2009

13 giugno 2009

C'era una volta una bambina dagli occhi vispi e dalla pelle diafana, che viveva fra le montagne con la sua amata nonna. La bambina passava le sue giornate immersa nella natura, in compagnia degli angeli. Tutti i grandi, tranne la sua nonna, non credevano che lei vedesse davvero gli angeli e che la bambina parlasse con loro, perciò giorno dopo giorno fecero in modo che la bambina si convinse di essere strana e abbandonò i suoi amici invisibili.
Passarono gli anni, e la bambina diventò una fanciulla eterea ma scapestrata, tanto scapestrata che volle lasciare la valle che tanto amava per andare lontano, lontano, ad incontrare i suoi simili. Ma nonostante tanti sforzi, nel suo cuore restavano i profumi e i colori della sua terra, e gli occhi della sua amica più cara, che nel frattempo correva e correva, da brava lepre.
Nel corso degli anni, la ragazza strana era attratta sempre di più da persone ancora più strane, finchè incontrò una donna strana con dei capelli strani che viveva in una valle strana in una casa strana con una famiglia strana, che era così strana ma così strana che alla bambina venne il dubbio che invece che strana forse la donna dai capelli strani non era strana ma semplicemente speciale. Da allora tutto si chiarì nella sua anima, e si accorse di non desiderare la compagnia di persone strane, ma di persone speciali. Fu così che mollò chi meglio chi peggio tutte le persone strane che aveva incontrato fino a quel momento, e cominciò a soffrire mentre una fiammella si accendeva dentro di lei. La ragazza non ebbe paura della fiammella, e la lasciò crescere, e crescere, finchè non diventò una grande luce che la avvolgeva dovunque andava.
E intanto giorni di pioggia, di sole, di vento, passavano, passarono anche spaventose tempeste, ma la ragazza continuava a incontrare riconoscere ed accogliere persone speciali, e le invitava a camminare con lei lungo il sentiero, rendendosi conto che man mano la sua luce cresceva unendosi con quella dei suoi amici e delle sue amiche.
Un bel giorno, mentre la sua luce era nera come la mezzanotte, alzando gli occhi lungo il cammino la ragazza restò accecata da una luce grande grande, grande come la sua, ma proprio identica! La sua luce, allora, da nera cambiò colore, e si illuminò ancora di più, tanto da squarciare tutte le ombre e rischiarare la notte. La ragazza decise che non avrebbe mai più voluto lasciare quella luce, e che avrebbe addirittura potuto rinunciare al suo colore per regalargli nuove sfumature, se solo l'altra luce avesse voluto...
Così chiamò a raccolta tutte le persone che amava, tutte quelle la cui luce brillava di più quando c'era lei, e si accorse che ciascuna aveva un suo colore, strano...non strano: particolare, speciale. E per la prima volta capì, e riuscì finalmente a vedere il suo sentiero fino all'orizzonte, e ciò che vide furono la sua nuova luce immensa accompagnata in silenzio da tante altre piccole luci colorate, fino in fondo al cammino, in un grande prato verde illuminato sempre dal sole...perchè le persone speciali sanno che il sole c'è anche la notte, quando non si lascia vedere.
Perchè il segreto è
fare tutto come se
vedessi solo il SOLE.............

la Duchessa

venerdì 27 marzo 2009

Quelle che il bruco

Prendere fiato, contrarre i muscoli, chiudere gli occhi...e buttarsi, fiduciosi, nel turbine.

Mantenere i nervi saldi, mentre tutto intorno a noi sta cambiando: il vento fa turbinare le foglie, solleva la polvere, la visione si fa meno nitida.

Noi stringiamo i denti e continuiamo ad avanzare, sicure, concentrate, verso l'occhio del ciclone, dove tutto è calma, dove avremo la visuale migliore del nuovo ordine, quando il vento si calmerà...quando il vento si calmerà.

Scopriremo allora che valeva la pena aver coraggio, ed avanzare dentro il turbine di vento, perchè il ciclone ci ha regalato una nuova dimensione.
Scopriremo allora il significato di quella vecchia frase di Lao Tze: "quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla"...

la duchessa

lunedì 23 marzo 2009

LA DUCHESSA


Lei è un altro amore della mia vita. Improvviso, Inaspettato ed Intenso…
Nato dalle ceneri di un incendio. Decollato immediatamente. Un amore che ha le radici nel passato e che mi ha donato la percezione di altre vite vissute, di altri odori, sapori, di altre terre…
Un affetto liberty, una donna preziosa ed insostituibile, una dolcezza inaudita dietro una corazza da guerriera; un covo di contraddizioni, un potere immenso ed un coraggio da leone tutto concentrato in una verace donna du sud...
La tipica aquila che si vede pollo… Un “Matto” che con il suo bagaglio in spalla affronta le ardue sfide della vita.. ma per carità non diteglielo che sta camminando con le sue gambe, che sta affrontando e sfidando il mondo da sola: potrebbe impaurirsi! Meglio distrarla e lasciare che si trovi di fronte alla sfida: non si tirerà sicuramente indietro.
E’ duchessa di nome e di fatto: a volte ancora troppo influenzata da ciò che la circonda e da quello che si deve o si dovrebbe fare.. ma mai abbastanza da essere frenata dall’essere se stessa. In quella maniera potente e affascinante che solo lei ha. I suoi occhi di taglio vagamente esotico hanno una luce particolare che incanta. Il suo favellare farebbe perdere la testa a chiunque: possiede infatti il dono di conoscere a fondo il potere della parola.
La Duchessa del sud ed il Cappellaio del Nord.. viviamo alle esatte estremità opposte dello stivale.. ma la nostra amicizia continua imperterrita.
In realtà il suo personaggio è nato senza lo spunto di Carrol.. E si riferisce più alla trasformazione che la pulzella subisce durante particolari momenti del suo vivere quotidiano… quando sta alla guida immersa nel traffico o quando le capita qualcosa che le fa perdere la pazienza.. in quei momenti i suoi modi aggraziati e la sua voce melodiosa mutano improvvisamente e (anche se non diventa verde) si esprime in maniera tale che uno scaricatore di porto impallidirebbe.. Assistendo a una di queste sfuriate a qualcuno scappò di dire “Ahppperò… che duchessa!” ed eccola battezzata.
Mai soprannome fu più appropriato perché anche il personaggio di “Alice nel Paese delle Meraviglie” ha a che vedere con la nostra amica… La Duchessa è un personaggio inventato da Lewis Carroll apparso per la prima volta nel 1865 in Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e nasce come antagonista della Regina di Cuori e come sdoppiamento del suo personaggio. Prima di tutto è una nobildonna che possiede il gatto più enigmatico e eccentrico di tutto il Paese delle Meraviglie: il famoso Gatto del Cheshire… cosa che corrisponde anche nella realtà.. Poi pare che il suo carattere sia volubile, sembra quasi abbia una doppia personalità: una sola cosa è certa; ama chiacchierare, ama le parole.. e chi più della nostra Duchessa può amare le parole e la lingua italiana visto il suo mestiere!!??? E poi.. la Duchessa di Carrol e la mia hanno un punto in comune da non sottovalutare: Il puntiglio. I puntini sulle “i” sono la sua specialità e questo un po’ la turba ma la diverte anche assai: infatti ha la vocazione della perfettina…
Tutto in lei parla di calore e convivialità: la Duchessa è una “protettrice” per eccellenza. Prendersi cura di chi ama è la vera natura che la possiede.
Il suo peccato capitale è senz’altro LA GOLA.
Nutrire l’intelletto, il corpo e lo spirito è ciò che le riesce meglio: provare per credere!
IL CAPPELLAIO MATTO

LA LEPRE MARZOLINA...


Incominciamo dal principio, proprio come se stessimo raccontando una favola e vediamo da dove arrivano i pazzi personaggi che popolano questo mondo fantastico ed assurdo…
Ecco che un bel giorno spunta dal nulla un Leprotto Bisestile (altrimenti chiamato Lepre Marzolina) e, proprio come il personaggio fittizio creato da Lewis Carroll nel romanzo “Alice nel paese delle meraviglie”, la Lepre esordisce con un festino del the insieme all'inseparabile Cappellaio Matto..
Ecco: più o meno le cose sono andate così!
Ormai si sa: noi due siamo inseparabili dai tempi della scuola superiore. Forse l’unica differenza (pur adorando entrambe il the) è che ai nostri festini troverete più che altro buon vino e che non ci costringiamo a viaggiare sempre in coppia come i carabinieri (la nostra è una questione di anima…)
Ho adorato la Lepre sin dal primo momento, sono passati gli anni ma non passa un giorno senza che ci sentiamo, senza che ci cerchiamo.. credo fermamente che sia uno degli amori della mia vita… Secoli dopo, cercando un nome per il blog abbiamo pensato a qualcosa che descrivesse i nostri caratteri ma anche la stretta relazione fra noi due… qualcosa che rappresentasse due elementi distinti e ben differenti che loro malgrado rimandano l’uno all’altra.. e non esiste Cappellaio senza Lepre! Sarebbe come il Gatto senza la Volpe o come Gianni senza Pinotto… insomma questa nostra rappresentazione virtuale centra pienamente il nostro modo di essere… è pazzesca tant’è precisa e dettagliata!
Il Cappellaio Matto di norma desta meno curiosità del Leprotto Bisestile e fa più paura: perde facilmente il controllo dietro ai suoi sproloqui, si infervora, si agita e dice la sua senza mezzi termini o filtri, è chiaramente un soggetto problematico, facile preda del suo sentire…
La Lepre Marzolina invece, sarà perché è carina e di fattezze innocue, attira di più l’attenzione. Lo vediamo anche nel libro di Carrol quando Alice ipotizza "La Lepre Marzolina sarà senz'altro la più interessante, e forse essendo maggio non sarà così pazza, almeno non come quando era marzo." Ma la nostra povera Alice non sa quanto si sbaglia…
La Lepre Marzolina è così durante tutto l’anno!! Effervescente, attiva, intraprendente, spiazzante, sensuale, pazza da legare in un modo tutto suo.. tanto che risulta davvero irrefrenabile e pericolosamente esplosiva!!
Se qualcuno si fa cogliere impreparato dalla sua apparente innocenza e docilità si ritroverà davvero in difficoltà.. perché la nostra amica dalle lunghe orecchie è governata da un potente istinto: essere se stessa.. nonostante tutto e a discapito di tutti.
E la prima regola per lei è “non perdere tempo ed energia”.
E’ uno spettacolo vederla in azione: quando si trova in mezzo a gente che non è sulla sua lunghezza d’onda ed è COSTRETTA a starci, nella migliore delle ipotesi stacca il cervello e buona notte a tutti. Per questo molti la reputano una simpaticona che vive nel suo mondo; un’anima leggera e pacifica; un personaggio che ama festeggiare e far baldoria ma dovendola descrivere non saprebbero dire altro… chi si ferma alla superficie vede questo nella lepre. E a poco valgono le continue uscite acide o ciniche che lei lancia a destra e manca d’improvviso.. chi non è disposto a vedere oltre la superficie le prende per incomprensioni ed incidenti di percorso.. Impossibile che lei abbia detto questo… impensabile che si riferisse a quello. E la Lepre imperturbabile sfodera il suo sorriso disarmante… e tutto rientra nella norma!
Il suo cervello distratto dalla noia e dal tedio rimane in standby ed a tratti si attiva per protestare quando percepisce le assurdità che la gente è in grado di dire/pensare…
Giuro che è uno spettacolo. Se la nostra lepre agisse e sentisse veramente tutto quello che le vien detto, se dovesse sopportare un pochino più a lungo l’ignoranza e la vuotezza di certi soggetti, esploderebbe con tutta la sua pazzia.. e allora farebbe una strage. E questo un po' la spaventa... Perché il peccato della lepre non è la lussuria, non è nemmeno la gola.. il peccato della lepre, che lei cerca in tutti i modi di tener a bada è l’ira. Provate a farla arrabbiare e ne vedrete delle belle!!!


IL CAPPELLAIO MATTO

Essere o non essere...

Questo era il problema di Amleto.
Noi di problemi ne abbiamo già tanti e quando qualche nuovo amico approda nel nostro "Mondo Virtuale delle Meraviglie" e ci chiede chi siamo.. mi rendo conto che da spiegare non c'è poi molto e tendo a non sforzarmi più di tanto... ehehehe sennò che cappellaio matto sarei, se non tenessi fede a quel che incarno e dessi risposte sensate???!
E poi più ci penso e più è difficile descrivere i miei compagni di blog...
per quanto mi riguarda scrissi un post su di me e, in fondo, tutto ciò che scrivo parla di chi sono...
Ma per gli altri è differente... Ma MWP mi ha fatto venire voglia di scrivere di loro.. raccontare qualcosa che scorgo nei miei amati compagni di viaggio, qualcosa che me li ha fatti incontrare, osservare, amare... quindi aspettatevi presto una sorpresina...
>:)

il cappellaio matto