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giovedì 25 febbraio 2010

MI SONO IMPALLINATA CON IL BAGUA..



OK, il mio spirito da fricchettona non mi abbandona nemmeno quando la parte piu' razionale e pratica di me prende il sopravvento. E' inevitabile... ormai si sa!
Da ieri è ufficialmente cominciata la nostra avventura con la WolfHaus (o "Boiafaus" come dice sempre la mia amica ALEGEO) e speriamo di avere presto la nostra casa in bioarchitettura con il nostro piccolo giardino... (e.. "..io speriamo che me la cavo" tanto per citarne una)
Intanto mi sto studiando la prima planimetria alla quale apporteremo le modifiche: ma oggi, così, quasi per caso.. in chi mi imbatto mentre girovago su internet??? NEL BAGUA...
Mi sono impallinata immediatamente e credo che passerò il pomeriggio e la nottata a controllare il flusso dell'energia nella planimetria di casa con questa tecnica!
BAGUAAAAAAAAAA!!!! (BANZAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!)
Ma di preciso che cos'è il BAGUA???Ehehehe..
il BAGUA o PAKUA è un simbolo i cui significati si riscontrano in vari campi della millenaria CULTURA CINESE: dal TAOISMO, al FENG SHUI, alle ARTI MARZIALI.
Cioè un misto di saggezza con gli occhi a mandorla!!
BA significa otto, GUA significa trigrammi da cui BA-GUA ovvero otto trigrammi.
Viene rappresentato in diversi modi ma l'immagine piu' frequente è formata un Taijitu (famoso simbolo dello YIN E YANG) centrale contornato da otto trigrammi dell'I CHING..
I CHING allineati ciascuno ad un punto cardinale, formano un perfetto ottagono.
IL BAGUA APPUNTO!!
Le linee che costituiscono i trigrammi sono distinguibili in due tipi: linee intere rappresentanti la polarità positiva, YANG e linee spezzate: rappresentanti la polarità negativa, YIN.
I trigrammi sono costituiti ognuno da tre di queste linee, assemblate in otto diverse combinazioni. Ciascun trigramma può essere inoltre combinato con ognuno degli altri, dando origine a sessantaquattro gruppi da sei linee, i sessantaquattro esagrammi (OVVERO i sessantaquattro esagrammi che costituiscono le basi del libro cinese dell'oracolo dei I CHING e rappresentano tutte le possibili condizioni della vita umana).
Insomma ma robetta semplice semplice che QUALCUNO ha inventato senza sforzo... e che io - soprattutto - capirò in un battibaleno...
Comunque mi rincuora il fatto che del bagua esistono due versioni, che differiscono essenzialmente per la disposizione dei trigrammi, e quindi delle varie zone di influenza. Queste due versioni si chiamano Prima Sequenza Celeste e Seconda Sequenza Celeste.
MI PIACE. Forse non arriverò mai a capirci nulla, ma sono comunque entrambi nomi molto rassicuranti...
In tutto questo i trigrammi hanno moltissimi significati, ma si può dire che generalmente simboleggiano i flussi di energia che attraversano il mondo e possono condizionare la vita umana e quindi (trasposto sulla planimetria della casa) essi possono essere considerati rappresentazioni simboliche del nucleo familiare, della vita delle singole persone che abitano la casa (raffigurano infatti il padre, la madre e i vari gradi dei figli, sia femmine che maschi etc etc carriera lavorativa, attitudini, problematiche irrisolte)...
Inutile dire che mi sto intrippando parecchio e che anche se non ho ancora capito bene l'attuazione pratica della cosa... ci riusciò!!!
BAAAAAAAAGUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA..
Sapete che molte rappresentazioni del bagua si possono trovare anche nelle case cinesi, all'ingresso, a volte direttamente sulla porta. Si crede infatti che utilizzato come amuleto il simbolo tenga lontani gli spiriti maligni.... se funziona anche nei confronti dei rompiglioni, quasi quasi, lo dipingo all'ingresso...
:)

IL CAPPELLAIO MATTO

giovedì 19 novembre 2009

IL BAMBINO INTERIORE


Chi è il Bambino Interiore? non fate finta di niente, tutti lo conosciamo e sappiamo perfettamente che esiste... è la parte della nostra personalità che resta sempre bambina e che quindi mantiene in se’ le caratteristiche legate al mondo dell’infanzia; è colui che porta nella nostra vita la giocosità, la creatività, lo stupore, il contatto con lo spirito, ma anche il bisogno, la vulnerabilità... la parte piu' vera e piu' profonda del nostro essere, quella collegata con il nostro DAIMON... quella che spesso non sentiamo più perchè con il tempo e con la crescita abbiamo soffocato in fondo alla nostra coscienza...
Il nostro sistema protettivo, le nostra maschere, le nostre corazze lo hanno relagato in fondo a noi, ormai siamo identificati con il mondo dei “grandi”, siamo adulti, siamo seri, siamo responsabili.
Ma LUI resiste e sopravvive dentro di noi, ed anche fuori di noi, nonostante tutto, e spesso ci ricorda qual'è la nostra vera essenza e il nostro cammino personale..
Sulla sua esistenza sono tutti d'accordo dagli psicologi ai comportamentisti.. fino ad arrivare alle filosofie orientali e non.. anzi se facciamo un passo indietro vediamo che fa parte della nostra civiltà da almeno 2000 anni. Pensate ai miti, alle favole, da Pollicino, a Cenerentola, a Hansel e Gretel, tutto ci parla di bambini maltrattati, abusati, di mostri e streghe cattive, ma pure di magia e salvezza, di redenzione e potere. Anche attraverso le favole ed i miti noi recuperiamo il contatto con il nostro Bambino Interiore.
E' la base della nostra struttura psicologica, il fulcro della nostra anima, la base di partenza per la nostra energia personale ...
Jung è stato il primo ad introdurlo apertamente nel 1912 con "basi scientifiche" facendolo riconoscere dalla psicologia moderna.. ma la nostra cultura e diverse filosofie di vita ne parlavano già da tempo.
Il Bambino Interiore rappresenta l’inizio e la fine, la creatura che esiste prima dell’ uomo, ma anche la creatura finale, o meglio, una anticipazione di quello che la creatura sarà, una anticipazione della vita oltre la morte.
E' quindi una figura profondamente legata “nascita e rinascita”, è legato a tutte le qualità di gioia e creatività, ma 8se non equilibrato) può avere anche una connotazione negativa (ecco che si può parlare della nostra OMBRA).
Crescere diventare adulti è necessario, è buono, è naturale: ma solo se si resta in contatto con il bambino Interiore equilibrato.
Bisogna dunque conoscere il proprio Bambino interiore nelle sue contraddizioni, nei suoi aspetti molteplici, nei suoi lati luminosi e di ombra. Non c’è altra strada, conoscere, riconoscere, accettare questa parte di noi, farla fiorire per recuperarne le qualità.
E’ necessario restare bambini pur essendo divenuti adulti. E’ necessario recuperare la spontaneità, la creatività, la fantasia per equilibrare un mondo adulto spesso svuotato, in cui viene a mancare l’entusiasmo, in cui non si sa godere del qui ed ora, in cui ci si vergogna ad esprimere le proprie emozioni, ci si vergogna a chiedere.
Anche Cristo faceva probabilmente riferimento al Bambino Interiore quando diceva:” Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”.
Nessuno come il bambino Interiore sa recuperare lo sguardo infantile, lo sguardo incantato. nessuno come lui ha un'apertura nei confronti del mondo e nei confronti degli altri e sa spingersi verso la vita e verso lo spirito.
A volte deve "apparirci" in sogno perchè lo stiamo a sentire, altre volte ci manda segnali chiari ma che non vogliamo vedere...
Personalmente ho usato il reiki per riprendere il contatto con lui: ci sono diverse applicazioni nell'autotrattamento di primo livello (*1) che hanno sortito buon effetto. Con il secondo livello sono passata al trattamento mentale direttamente "studiato" per il bambino interiore (*2).
*1 - ogni giorno, almeno 5 min per posizione: a) dalla fronte fino ai denti zona parallela al naso; b) x chi perde capelli nella zona in cui questo è più evidente o comunque cuoio capelluto in corripondenza al 7° chackra; c) plesso solare; d) zona pelvica -bacino con posizione delle mani a V (coggige e perineo compresi); concludere con 15 min nella zona della nuca.

*2 - trattamento di secondo livello con intenzione e reiki al Bambino Interiore per almeno 20 min ogni giorno. procedura 1° simbolo - intenzione - 2° simbolo - 1° simbolo trattando con intenzione nuca-plesso solare - 1° chakra.

Dunque.. dateci dentro.. cercatelo e quando lo trovate dedicategli il tempo che merita...

IL CAPPELLAIO MATTO