Anni fa mi capitò fra le mani un libro che assunse un'importanza rilevante nella mia vita: "I VAMPIRI ENERGETICI" di Mario Corte edizione GIUNTI...
Capitare fra le mani è un eufemismo, in realtà mi rovinò addosso mentre ero in una libreria e stavo sbirciando fra diversi libri di Castaneda: dall'alto mi cascò sul libro che stavo consultando.. ed era così particolare la situazione e così strano il libro che non potei esimermi.. e lo comprai.
Leggendolo capii che IL CASO (chiamiamolo così) mi aveva messo di fronte uno dei dilemmi della mia esistenza (in realtà dell'esistenza di ognuno di noi) i cosiddetti "VAMPIRI ENERGETICI"...
Niente creature di morte che escono solo la notte e si nutrono di sangue.. niente croci, aglio e denti aguzzi...Qualcosa di molto più concreto e odierno...
Il vampiro energetico è colui che attraverso i suoi comportamenti sottrae energia alla vittima nelle maniere più disparate... Vampiro perchè lo stereotipo del non-morto della letteratura è la metafora di un tipo umano estremamente diffuso nel nostro mondo e l’infezione vampirica è da tempo un’epidemia di vaste proporzioni.
Innanzitutto: l’energia di cui si parla qui è quella cosa senza la quale ci sentiamo più stanchi, più tesi, più frustrati, più amareggiati, più scoraggiati di prima. È quella cosa che si può perdere in una enorme quantità di circostanze in cui la nostra dignità ha subìto una lesione: da un atto di scortesia, una cattiveria gratuita, e anche oltre. In sostanza, perdere energia significa sentirsi peggio di prima senza aver subìto alcun danno fisico, ma avendo incontrato solo un’umiliazione, grande o piccola che sia. Quello che viene evidenziato è che ci sono persone capaci di manipolare ad arte queste cose e quindi di provocarci volontariamente degli shock o degli stati di abulia emotiva, con il risultato di farci stare peggio di prima.
Dunque il vampirismo di cui si parla qui è quello attuato da personaggi che si muovono nel nostro mondo, che agiscono di giorno, senza troppi problemi e sempre più frequentemente.. queste "creature" hanno bisogno di sottrarre energia perché non sono soddisfatte di sé e ritiengono di non avere riserve proprie per affrontare il mondo che la circonda. Si parla di qualcuno che, ancora in vita, si sente già ‘morto’, perché è segretamente convinto di essere una nullità, e si illude di mascherare questa sua vergogna agendo in modo tale da raggirare o umiliare gli altri ad ogni buona occasione. Ogni sua azione, ogni sua parola, ogni suo atteggiamento è funzionale a un "furto di energia".
Perchè queste persone sono diventate così? è mio modesto parere che alcune persone in seguito a sofferenze, delusioni, attacchi da parte di altri vampiri abbiano subito questa "mutazione", un po' per la speranza di non soffrire più, oppure perchè è più facile stare dall'altra parte della barricata e attaccare invece di essere attaccati...
Nel nostro inconscio la presenza di un Vampiro può produrre fastidio, ansia, nervosismo, inquietudine, tensione, euforia, riduzione dell’attenzione, diminuzione della sensibilità e tanti altri stati di alterazione del comportamento normale. Ma il sintomo che quasi sempre insorge dopo l’incontro con un Vampiro, quando l’energia se ne è già andata, è uno stato di insoddisfazione, di scontentezza, una sensazione di ostilità da parte della realtà.
Si tratta di situazioni che – specialmente quando si è obbligati dalle circostanze a condividere molto tempo con un Vampiro – possono sfociare in malesseri fisici di vario genere, come mal di testa, blocchi digestivi, inspiegabile debolezza, tosse nervosa.. La perdita di energia comunque non dipende soltanto da ‘qualcosa di negativo’ che il Vampiro porta in sé, ma da una serie di suoi piccoli atti di malignità, o di provocazione, o di maleducazione, o di semplice mancanza di gentilezza che LUI attua nei nostri confronti, spesso casaualmente o velatamente...
Il Vampiro non condivide mai uno stato d’animo – Con LUI si può condividere lo spazio, o un’attività, ma non uno stato d’animo. Il Vampiro, invece, non scambia nulla e non accetta trasmissioni di stati d’animo. Una persona abituata al contatto umano, dunque, davanti a un Vampiro non potrà che sentirsi in imbarazzo. Il Nulla che il Vampiro diffonde è come una vertigine che assorbe tutto, che fa salire la soglia della tensione fino a farci sentire imbarazzati anche se siamo abituati a stare in mezzo alla gente e ad avere contatti con il pubblico, e più siamo sensibili e più percepiamo questa atmosfera...
Ciò che più profondamente ci imbarazza è la sensazione che a quella persona non interessi nulla di noi, che abbia un suo fine personale da perseguire e che, anche se noi rientriamo in qualche modo nei suoi programmi, vi rientriamo in qualità di oggetti, di prede, non di persone.
Una tattica molto diffusa è quella della sottrazione indebita del tempo che avevamo intenzione di usare diversamente (tramite piccoli atti di maleducazione); un metodo più velato di sottrazione di energia consiste nell'avvicinare la vittima con la tattica della pena...
Il Vampiro agisce sugli ‘ingenui’ che ancora credono nei meriti e nella fondamenteale bontà dell'essere umano, che sono convinti dell'importanza del rispetto verso tutti.
Proprio nelle relazioni spicciole, infatti, sta scritto il successo o l’insuccesso del sistema vampirico in una società.
Ma si può anche diventare vampiri a seguito di una o più aggressioni... Si diventa Vampiri perché si ha paura che le proprie lacune umane e psicologiche vengano scoperte. E chi, più di qualcuno che ci vuole bene e che magari ci vive accanto, ha la possibilità di scoprirle? Ed ecco attivarsi tutti i sistemi di difesa possibili per difendere i propri difetti e trasformarli, con un’azione che ricorda la magia nera, in qualità straordinarie, leggendarie, quasi sovrumane.... Gli esseri umani hanno bisogno d’affetto, e si accontentano anche delle briciole, se necessario. A volte sono obbligati ad accontentarsi di un cibo affettivo avvelenato dalla frustrazione, dall’infelicità, dalla violenza. Ma è pur sempre un cibo. Chiunque non riesca a resistere alla tentazione di ricattare gli innocenti con l’arma dell’affetto, diviene un Vampiro. Magari un povero, misero Vampiro. Ma, comunque, un nemico e uno sfruttatore dell’innocenza, e quindi, in definitiva, un mostro.
Ci sarebbe da discuterne per anni.. quello che invece mi ha suggerito questo post è che personalmente sono una calamita per queste creature... vado in giro per il mondo e mi imbatto in loro... Mi è capitato di frequente in passato.. dapprima non sapevo riconoscerli, poi non riuscivo a contenere i loro attacchi.. con il passare del tempo e l'aumentare della mia conoscenza dell'essere umano e dei vampiri energetici ho compreso la loro dimensione ed il modo corretto di trattarli...
Ma ancora mi faccio cogliere impreparata di fronte alla bassezza di questo modo di vivere...
E' più forte di me, che di natura sono idealista e fondamentalmente ingenua...
La Lepre invece rappresenta sempre il migliore ammazza vampiri che io conosca: li fiuta lontano miglia, li evita, e quando le è possibili li annienta senza pietà... riconosce il predatore e lo combatte senza tregua.
Ultimamente sembrava essersi stancata di questa lotta senza fine, pareva volersene andare in pensione... ma alla fine è un carisma che possiede e che deve esercitare.
La Lepre Ammazzavampiri dovrebbe tenere qualche conferenza in proposito perchè questa società malata pullula di mostri...
Armiamoci di paletti (figurati naturalmente) ed iniziamo lo sporco e duro lavoro degli AMMAZZAVAMPIRI ENERGETICI!!!
IL CAPPELLAIO MATTO