lunedì 28 febbraio 2011

Consapevolezze

Una cresce e diventa una donna, con una certa immagine di sé. Cioè, tu sei convinta di essere fatta in un certo modo, perché così ti hanno allevata i tuoi genitori, perché il tuo sistema di valori ti identifica in una certa maniera, perché hai sempre pensato di essere fatta così. Così ti conosci, così ti descrivi, così sei sicuro di essere.

Ma poi vivi, continui a vivere, e se ti fermi a pensare e a guardarti da fuori, ti rendi conto che le scelte che hai fatto nella vita non parlano della persona che credi di essere. Parlano di un'altra, fatta in un'altra maniera, con altre priorità e un altro sistema di valori. A quel punto, se sei intelligente e non vuoi rischiare un suicidio emotivo, ti fermi un secondo e ti domandi se sei quella che vedi o quella che credevi. Se sei quella che credevi allora sei nei guai, perché la strada che hai preso non è la tua e ricominciare da capo è dura. Se invece sei quella che vedi...ragazza, eri miope ma per fortuna per grazia o chissà perché il tuo cuore ti ha guidata lungo il fiume della vita oltre le rapide, esattamente dove dovevi andare.

E con questa consapevolezza si può affrontare qualunque tempesta.
la Duchessa

3 commenti:

the muffin woman pat ha detto...

treovare la forza di non sentirmi sola e aliena.
ecco cosa vorrei :)

la duchessa ha detto...

Ciao Pat :-*

Miss Dreamer ha detto...

Purtroppo "ai più importanti bivi della vita non c'è segnaletica " (Ernest Hemingway
www.missdreamer.altervista.org