lunedì 10 dicembre 2007

Divieto di usare...


il clacson (si scrive così???)

Ne ho abbastanza. Mi sveglio a Superga nella quiete e nella natura alle 06.00, mi occupo degli animali, rassetto la casa di Ale, sono contenta.. si sta bene.. Il sole sorge ed è una bellissima giornata invernale. Prendo l'auto e scendo in città. Nebbia. Delirio. Pazienza per le macchine, che sono troppe per i miei gusti, la cosa che non tollero è che molti, troppi, esauriti si attacchino al clacson e inizino a suonare come degli invasati... Insomma è verde si è vero, ma ci sono duemila cristiani che stanno in fila prima di te e non è che se suoni cambia qualcosa. O forse si. Si.. forse scendo dalla macchina e ti insulto dopo averti staccato a morsi il clacson. Io ho iniziato la mattina in maniera "bucolica" e voglio proseguire la giornata così. Sto ascoltando Allievi al Pianoforte, sto pensando ai cazzi miei mentre sto attenta alla strada... Da oggi vorrei vigesse il divieto di usare il clacson per gli isterici. BBBBBBBBBippppppp lo suonano e si stacca, esplode, non so: qualsiasi cosa.


IL CAPPELLAIO MATTO

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Già da qualche anno propongo un'azione tipo fight club... ovvero un gruppo di persone che si prendano la briga di scendere in strada e aprire (senza danneggiare) i cofani delle auto parcheggiate e tagliare via tutti i clacson!

Cappellaio Matto - Lepre Marzolina ha detto...

e stavolta chi è Tyler darden??!! Magari si potesse fare perchè io senz'altro sarei tra i primi a farlo... con molto piacere. L'auto la prendo quando serve, ma se poi vedo gente così... mi incazzo..
IL CAPPELLAIO

Cappellaio Matto - Lepre Marzolina ha detto...

ah! già!! è l'adriana gremmo di fight club...

IL CAPPELLAIO

Anonimo ha detto...

Ogni tanto scopro che abbiamo una collina a due passi dal Po, ma l'aria è talmente spessa e plumbea da rendere Torino un bosco incantato nascosto agli occhi del mondo, peccato che a stare bene è chi sta fuori (dove si respira).
Le macchine sono davvero troppe, ogni tanto mi giro per vedere se le mie parole sono arrivate alle orecchie di chi mi sta accanto... probabilmente siamo noi "amanti dei passi" che dovremmo imparare ad esprimerci a colpi di clacson, trasformarci o soccombere!