Oggi 06/11/2007 Enzo Biagi, un grande giornalista ma anche prolifico scrittore e conduttore televisivo, è morto a 87 anni.
La sua storia di successo professionale nasce con il settimanale Epoca, si è consolidata con la stagione politica del centrosinistra in Italia negli anni 60, con i suoi reportage e interviste. Gli anni più recenti di Biagi sono stati segnati dal cosiddetto "editto bulgaro" con cui Silvio Berlusconi lo ha di fatto estromesso dalla Rai, dove Biagi lavorava dal 1961.
"Abbiamo cercato di raccontare quello che accadeva intorno a noi e tra noi". Così il 31 maggio 2002 Biagi si congedava dagli ascoltatori de "Il Fatto" su Rai 1, alla 168ma puntata dell'ottava edizione.
Un mese prima il premier Berlusconi, in visita a Sofia, aveva parlato dell"uso criminoso" della tv fatto nel quinquennio precedente dal governo di centrosinistra.
Tornato Romano Prodi al governo, a Biagi viene concesso dalla Rai un risarcimento -- il ritorno in onda, in seconda serata su Rai 3, con Rotocalco Televisivo -- dal nome della trasmissione che aveva lanciato nel 1963. In tutto sette puntate dall'aprile al giugno di quest'anno.
Aveva aperto le trasmissioni, con volto stanco: "Buonasera, scusate se sono un po' commosso e, magari, si vede. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni".
Aveva sposato Lucia Ghetti, insegnante, il 18 dicembre 1943. Dopo che è morta, ha pubblicato un libro nel 2003 , "Lettera d'amore a una ragazza di una volta" in cui scrive: "Cara Lucia, non ho altro mezzo per rivolgermi a te e ti scrivo una lettera che non leggerai mai. Ma è un modo per stare ancora un po' con te…»
La sua storia di successo professionale nasce con il settimanale Epoca, si è consolidata con la stagione politica del centrosinistra in Italia negli anni 60, con i suoi reportage e interviste. Gli anni più recenti di Biagi sono stati segnati dal cosiddetto "editto bulgaro" con cui Silvio Berlusconi lo ha di fatto estromesso dalla Rai, dove Biagi lavorava dal 1961.
"Abbiamo cercato di raccontare quello che accadeva intorno a noi e tra noi". Così il 31 maggio 2002 Biagi si congedava dagli ascoltatori de "Il Fatto" su Rai 1, alla 168ma puntata dell'ottava edizione.
Un mese prima il premier Berlusconi, in visita a Sofia, aveva parlato dell"uso criminoso" della tv fatto nel quinquennio precedente dal governo di centrosinistra.
Tornato Romano Prodi al governo, a Biagi viene concesso dalla Rai un risarcimento -- il ritorno in onda, in seconda serata su Rai 3, con Rotocalco Televisivo -- dal nome della trasmissione che aveva lanciato nel 1963. In tutto sette puntate dall'aprile al giugno di quest'anno.
Aveva aperto le trasmissioni, con volto stanco: "Buonasera, scusate se sono un po' commosso e, magari, si vede. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni".
Aveva sposato Lucia Ghetti, insegnante, il 18 dicembre 1943. Dopo che è morta, ha pubblicato un libro nel 2003 , "Lettera d'amore a una ragazza di una volta" in cui scrive: "Cara Lucia, non ho altro mezzo per rivolgermi a te e ti scrivo una lettera che non leggerai mai. Ma è un modo per stare ancora un po' con te…»
IL CAPPELLAIO MATTO
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