E io mi arrabbio. Poi divento categorica e non mi piego più. Non scendo più a compromessi. Perchè dovrei farlo? Per fare piacere a qualcuno? Per non fare nascere contestazioni? Per difendere chi amo? No. Tacere ed uniformarsi non difenderà quelli a cui voglio bene. Permetterà solamente a chi non ha rispetto di ottenere energia e soddisfazione e di rifarlo mille e mille volte ancora: e non portare rispetto a niente ed a nessuno. Non è mia intenzione attaccare e dar battaglia. Non ne vale la pena. Ho smesso di combattere contro i mulini a vento ed ho preso a chiamare con il loro nome le cose. Ho iniziato ad interessarmi a ciò che è giusto e lascio perdere con indifferenza certe baggianate. Ma non lascio più correre nel momento in cui si va a toccare qualcosa oltre ME, qualcosa che coinvolge anche gli altri a me vicini, qualcosa che mina l'equilibrio. Perchè, putroppo, io so come vanno queste cose... Rifuggo la falsità e la mancanza di rispetto e, sebbene nella mia vita abbia senz'altro anche sbagliato io, non l'ho mai fatto appositamente anzi ho combattuto l'egoismo che porta a questa mancanza. Esiste un "bene supremo" e va rispettato. Se così non dovessero andare le cose ancora una volta mi adopererò in difesa di ciò che è giusto. Io non porto rancore. Ma son pronta a difendere il supremo difendibile. L'invidia o il rancore son spine nel cuore che non comprendo e non giustifico.
Non l'ho mai fatto con me stessa e mai lo farò con chi ho intorno.
IL CAPPELLAIO MATTO
1 commento:
???
non ho capito bene...
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