martedì 20 novembre 2007


«Don Juan commentò che nella vita dei guerrieri era estremamente naturale essere tristi, senza alcun apparente motivo e che, come campo di energia, l'uovo luminoso pre-sente il proprio destino finale ogni volta che si spezzano le barriere del conosciuto. Una sola occhiata all'eternità che resta fuori dal bozzolo è sufficiente a infrangere la sicurezza del nostro inventario. In certe occasioni la malinconia risultante è così intensa che può provocare la morte. Disse che il miglior modo di liberarsi della malinconia è prenderla a ridere. Con tono burlone disse che la mia Prima Attenzione faceva di tutto per restaurare l'ordine che era stato sconvolto dal mio contatto con l'alleato. Poiché non c'era modo di ristabilirlo con mezzi razionali, la mia Prima Attenzione lo faceva concentrando tutto il potere sulla tristezza. (...)

"Alla fine stai imparando qualcosa" disse don Juan; "non vi è nulla di più solitario dell'eternità. E per noi nulla è più comodo della condizione umana. Questa è di certo un'altra contraddizione: come può l'uomo conservare i vincoli della propria umanità e allo stesso tempo avventurarsi, con gusto e di proposito, nella totale solitudine dell'eternità? Quando sarai riuscito a risolvere questo enigma, sarai pronto per il viaggio definitivo."»

Carlos Castaneda, L'Arte di Sognare, pag. 112

1 commento:

Anonimo ha detto...

Conosco questo testo...e lessi a suo tempo A SCUOLA DALLO STREGONE per Astrolabio edizioni nei 70....mi piacque e sognai della mescalina a lungo anche perchè leggevo nel contempo Huxley ascoltavo i Doors etc etc....oggi mi diverto con i mistici ad esempio il Thomas Merton di Pensieri nella solitudine...oppure altre letture come IL NUTRIMENTO DEGLI DEI di T.McKenna saggio sulle sostanze psicoattive e riscrivo da anni a frammenti ALICE come avrai visto...ma la mia Alice è un gioco di Matrioske che termina/inizia col volto di una novantenne.....un giorno se ne parla....mi trovi qui
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buona giornata