Oggi sono molto dispiaciuta perché, mentre qualcuno ha apprezzato il post sui valori, qualcun altro non l'ha apprezzato affatto e, anzi, si è allontanato ancora di più da me per via di quel pezzo…
Qualche giorno fa con questa persona abbiamo avuto una discussione sulla rete, sui rapporti, sulla chiusura, sull’essere fittizi, sul fatto che in rete ognuno si può vendere come vuole e dunque i rapporti non sono genuini, non sono veri, e permettono alle persone di non farsi veramente vedere per quelle che sono..
Questa persona che mi conosce da tanto tempo e mi conosce molto bene ieri mi ha scritto (sapendo che tenevo molto alla sua partecipazione al blog) per avvisarmi che non avrebbe più partecipato né sarebbe passata a dare qualche occhiata: questo perché ci rimane male ogni volta che io non sono me stessa e mi “trasformo” in qualcun altro..
Questo perché ogni volta che io esprimo una persona che non sono io, si irrita e ci rimane male.
Posto che, ovviamente, ci sono rimasta male e mi dispiace un sacco per questa sua decisione, devo dire che anche io credo che la rete non sia un mezzo trasparente per farsi conoscere... Qualche pezzo scritto qua e la non ci da nemmeno la minima idea della persona che abbiamo davanti e che l’ha scritto. Certamente possiamo decidere di dire o far credere quello che vogliamo di noi a chi legge quello che scriviamo: come succede d’altronde tutti i giorni nella vita reale.
Qualche giorno fa con questa persona abbiamo avuto una discussione sulla rete, sui rapporti, sulla chiusura, sull’essere fittizi, sul fatto che in rete ognuno si può vendere come vuole e dunque i rapporti non sono genuini, non sono veri, e permettono alle persone di non farsi veramente vedere per quelle che sono..
Questa persona che mi conosce da tanto tempo e mi conosce molto bene ieri mi ha scritto (sapendo che tenevo molto alla sua partecipazione al blog) per avvisarmi che non avrebbe più partecipato né sarebbe passata a dare qualche occhiata: questo perché ci rimane male ogni volta che io non sono me stessa e mi “trasformo” in qualcun altro..
Questo perché ogni volta che io esprimo una persona che non sono io, si irrita e ci rimane male.
Posto che, ovviamente, ci sono rimasta male e mi dispiace un sacco per questa sua decisione, devo dire che anche io credo che la rete non sia un mezzo trasparente per farsi conoscere... Qualche pezzo scritto qua e la non ci da nemmeno la minima idea della persona che abbiamo davanti e che l’ha scritto. Certamente possiamo decidere di dire o far credere quello che vogliamo di noi a chi legge quello che scriviamo: come succede d’altronde tutti i giorni nella vita reale.
Quante persone si presentano davanti a noi recitando una parte che non corrisponde a quello che sono per ottenere qualcosa o, semplicemente, per piacerci/piacersi di più?
Quante volte per proteggerci dagli altri tiriamo su muri e barriere in modo da non fare percepire i nostri punti deboli cosicché nessuno li usi contro di noi?
Quanti rapporti fittizi stringiamo semplicemente per solitudine?
Io non credo che scrivere una cosa che penso per dare il via a una serie di pensieri nella mia testa ed, eventualmente, nella testa di chi legge sia non essere me stessa. Viceversa qualcuno nel suo scrivere i propri pensieri o nel comunicare qualcosa credo abbia il potere di farmi riflettere e trasmettermi qualcosa a cui, magari, da sola non avevo pensato. O magari solo farmi sorridere…
Cercare di fare questa cosa nella maniera più distaccata e lucida possibile può darsi che non mi appartenga per il mio solito modo di esprimermi, di solito confusionario e colorito.. ma quelle cose sono UNA PARTE DI ME, non la totalità ovviamente, non certo la MIA totalità ma comunque una parte di quello che penso e che sono... e se le scrivo non lo faccio per rendermi bella alle persone che ho intorno e alle quali ho chiesto di partecipare alla discussione, né per nascondermi dietro la facciata dell’idealista convinta che dice cose fighe per sentirsi interessante o intelligente… E quando nell’esprimermi cerco di usare un tono distaccato e cerco di introdurre concetti che di spontaneo pare abbiano ben poco lo faccio per un motivo soltanto: perché il mio pensiero è nato da dibattiti, da letture, da opinioni di “specialisti” nel campo che tramite quella terminologia “tecnica” hanno fatto nascere in me proprio quei pensieri che poi si sono sviluppati nel mio mondo e a mia maniera…
Detto questo: non è tanto il fatto che QUALCUNO non si trovi d’accordo con me che mi dispiace. O che mi ritenga finta. O che pensi che io stia sbagliando a “perdere il mio tempo” sulla rete… Quello che mi dispiace veramente è il suo GIUDIZIO. E’ il fatto che non comprenda o accetti quello che sono e quello che mi sento di fare.
Quello che veramente mi fa stare male è il fatto che non veda quello che sono e perché mi comporto in una determinata maniera e travisi tutto. Quello che mi dispiace è che non capisca che quello che sto facendo lo faccio per me, non solo perché mi diverte ma perché mi permette di esprimere cose che sento/penso.. e che in questo momento sento giusto condividere in questo modo (e non solo in questo modo!)
La maggior parte di chi legge questo blog è composta da amici ai quali ho rotto le palle per partecipare perché mi sarebbe piaciuto creare un posto dove poter discutere, mi è piaciuta anche l’idea che qualcuno di esterno all’occorrenza potesse partecipare…
C’è chi dice che sono rompiballe, chi non mi sopporta quando sono ossessiva, chi si diverte a prendermi in giro, chi non si scompone nemmeno più ai miei facili entusiasmi e repentini mutamenti di rotta…
Ci sarà sicuramente qualcuno di esterno che penserà di capire di me qualcosa, e forse lo farà, o forse no, ma non è questo l’importante: l’importante è che io avrò espresso qualcosa che mi sentivo di dire e di condividere: con chi non so. Nel modo giusto o meno per chi mi conosce a fondo: perché in quel momento per me ERA IL MODO GIUSTO.
Mi dispiace solo che quel QUALCUNO che per me è così importante non sia in grado di capirmi e si senta ferito da questo.
Perché per me equivale a dire che IL MIO MODO DI ESSERE FERISCE QUELLA PERSONA CHE AMO COSì TANTO.
Detto questo continuerò a fare quello che ritengo giusto, anche se con una tristezza di fondo...
Io non credo che scrivere una cosa che penso per dare il via a una serie di pensieri nella mia testa ed, eventualmente, nella testa di chi legge sia non essere me stessa. Viceversa qualcuno nel suo scrivere i propri pensieri o nel comunicare qualcosa credo abbia il potere di farmi riflettere e trasmettermi qualcosa a cui, magari, da sola non avevo pensato. O magari solo farmi sorridere…
Cercare di fare questa cosa nella maniera più distaccata e lucida possibile può darsi che non mi appartenga per il mio solito modo di esprimermi, di solito confusionario e colorito.. ma quelle cose sono UNA PARTE DI ME, non la totalità ovviamente, non certo la MIA totalità ma comunque una parte di quello che penso e che sono... e se le scrivo non lo faccio per rendermi bella alle persone che ho intorno e alle quali ho chiesto di partecipare alla discussione, né per nascondermi dietro la facciata dell’idealista convinta che dice cose fighe per sentirsi interessante o intelligente… E quando nell’esprimermi cerco di usare un tono distaccato e cerco di introdurre concetti che di spontaneo pare abbiano ben poco lo faccio per un motivo soltanto: perché il mio pensiero è nato da dibattiti, da letture, da opinioni di “specialisti” nel campo che tramite quella terminologia “tecnica” hanno fatto nascere in me proprio quei pensieri che poi si sono sviluppati nel mio mondo e a mia maniera…
Detto questo: non è tanto il fatto che QUALCUNO non si trovi d’accordo con me che mi dispiace. O che mi ritenga finta. O che pensi che io stia sbagliando a “perdere il mio tempo” sulla rete… Quello che mi dispiace veramente è il suo GIUDIZIO. E’ il fatto che non comprenda o accetti quello che sono e quello che mi sento di fare.
Quello che veramente mi fa stare male è il fatto che non veda quello che sono e perché mi comporto in una determinata maniera e travisi tutto. Quello che mi dispiace è che non capisca che quello che sto facendo lo faccio per me, non solo perché mi diverte ma perché mi permette di esprimere cose che sento/penso.. e che in questo momento sento giusto condividere in questo modo (e non solo in questo modo!)
La maggior parte di chi legge questo blog è composta da amici ai quali ho rotto le palle per partecipare perché mi sarebbe piaciuto creare un posto dove poter discutere, mi è piaciuta anche l’idea che qualcuno di esterno all’occorrenza potesse partecipare…
C’è chi dice che sono rompiballe, chi non mi sopporta quando sono ossessiva, chi si diverte a prendermi in giro, chi non si scompone nemmeno più ai miei facili entusiasmi e repentini mutamenti di rotta…
Ci sarà sicuramente qualcuno di esterno che penserà di capire di me qualcosa, e forse lo farà, o forse no, ma non è questo l’importante: l’importante è che io avrò espresso qualcosa che mi sentivo di dire e di condividere: con chi non so. Nel modo giusto o meno per chi mi conosce a fondo: perché in quel momento per me ERA IL MODO GIUSTO.
Mi dispiace solo che quel QUALCUNO che per me è così importante non sia in grado di capirmi e si senta ferito da questo.
Perché per me equivale a dire che IL MIO MODO DI ESSERE FERISCE QUELLA PERSONA CHE AMO COSì TANTO.
Detto questo continuerò a fare quello che ritengo giusto, anche se con una tristezza di fondo...
IL CAPPELLAIO MATTO
2 commenti:
E' difficile essere sempre il massimo, ci si prova, si vorrebbe mostrare sempre il meglio di sé, ma qualche volta proprio non si può. Il bello e il brutto, l'allegria e la tristezza, l'equilibrio e il disordine. Io non medio, o sono uno o sono l'altro ma è giusto che chi ci vuole bene ci conosca in entrambe le situazioni, altrimenti vuole bene solo alla metà della nostra persona! Non siamo degli attori, non dobbiamo mostrare il bello a tutti costi. E se si esige essere seri, è bene esserlo. E non spaventarsi appena si accenna a cose un po' più impegnate... beh... come dice Lepre Marzolina... non restano le ricette! Ma fino a quando basteranno? Non ci sarà un momento in cui si chiederà di più? In cui ci si vorrà confrontare, mettere in discussione le idee, arricchire le proprie e godere di questo scambio che rende più unici e in sintonia? Ed a proposito del mezzo "telematico" per le conoscenze: un blog serve soprattutto a chi ci scrive, ma diciamolo... solo chi ci conosce ha interesse a leggervi. Questo è solo un mezzo in più per tenerci uniti, in contatto. Bisogna distinguere saper distinguere chi apre il blog in attesa di un talentscout oppure per amore di comunità.
Grazie... di cosa? di essere passato/a, di aver espresso la tua idea a riguardo, di avermi confermato che a qualcosa serve il pensare di "condividere" con gli altri, senza badare troppo al mezzo e pensando solo alla parte positiva della cosa...
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