mercoledì 3 marzo 2010

Ogni mattina mi sveglio prestissimo, con un unico pensiero nella testa: latesilatesilatesilatesilatesilatesi.
E sì che ne avrei un altro, bello grande, di pensiero con cui riempirmi la testa. Un pensiero di un chilo e sette che fa le capriole nella mia pancia quando bevo la spremuta d'arancia (che fa anche rima).
E invece no: latesilatesilatesilatesilatesilatesi. Il pensiero continua fisso, per tutto il giorno, e mi molla solo quando la stanchezza mi vince e mi costringe a ficcarmi sotto le coperte per due ore il pomeriggio con un libro, o la sera per le mie otto ore di sonno: lussi da donna incinta. Per il resto del tempo è tutto un latesilatesilatesilatesilatesilatesi.
E servisse, almeno. Vado avanti, giorno per giorno, ripetendomi: tu lavora sodo, non guardare il calendario, non sapere che giorno è, non domandarti a che punto siano gli altri, non pensare, tu lavora sodo e basta, è l'unica cosa che puoi fare a questo punto. Poi ti cade l'occhio sul calendario, e ti rendi conto della situazione in cui ti trovi, e cerchi incessantemente nella memoria il nome di qualche altra persona che conosci o di cui ha sentito parlare, che abbia scritto una tesi di dottorato nel terzo trimestre di gravidanza. Più precisamente, che abbia scritto la tesi di dottorato nell'ottavo mese di gravidanza, senza far male al bambino e scrivendola bene.
E la risposta grida nella tua testa: questo nome non c'è!!! Il primo nome, FORSE, sarà il tuo. Se la scrivi. Se la scrivi bene. Se arrivi con questo ritmo alla fine di questo mese. Se la tua tutor non ti cancella dalla lista delle persone fidate, di un certo spessore, rendendosi finalmente conto di ciò che sei: una persona incostante, che cerca di mantenere troppi impegni contemporaneamente, che forse crede troppo nella propria storia di persona che alla fine in volata raggiunge felicemente il traguardo. Mi manca solo la bandana e poi potete chiamarmi Pantani.
Ovviamente la bandana è: latesilatesilatesilatesilatesilatesi.

la Duchessa

4 commenti:

Cappellaio Matto - Lepre Marzolina ha detto...

IO CREDO IN TE. E SECONDO ME CE LA FARAI SENZA ARRECARE FASTIDI AL PICCOLO.
ANCHE SE LA TESI POCO MI DICE DI TE E DI QUANTO VALI.. SO CHE è UNA TUA PASSIONE, MA SO ANCHE CHE LA PERSONA SPECIALE CHE SEI DIPENDE DA ALTRE COSE.. QUINDI PER CONTO MIO... LA TESI L'HAI GIA' SCRITTA COME DUCHESSA TANTO TEMPO FA... QUESTO è UN PURO PASSAGGIO BUROCRATICO CHE INTERESSA SOLO UNA MINIMA PARTE DELLA TUA VITA.
ERGO.. NON PUò CHE ANDARE BENE!
TI BACIO MIA CARA

IL CAPPELLAIO MATTO

Anonimo ha detto...

ciao, ho scritto la mia tesi per seconda laurea con bimba di due anni fuori da pancia e bimbo dentro pancia nato poi a fine novembre. Ho dato ultimo esame a fine gennaio con pupo in passeggino che dormiva e pupa che dormiva in macchina con nonna. Ho discusso la tesi con aurora e francesco che dormivano in auto con nonna e nonno mi faceva le foto, era il marzo successivo. Poi fino a settembre che ho ripreso il lavoro me li sono goduti alla grande. Ce la puoi fare, ciao

la duchessa ha detto...

Anonimo: sei la mia salvezza. Ora sì che credo di potercela fare.
Anonimo for president!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Duchessa, quanto ti capisco! la tesi di dottorato è stata il mio spauracchio, un incubo da cui sono uscita solo chiedendo un anno di proroga. Quando però l'ho discussa, perché alla fine ce l'ho fatta, aspettavo il mio primo bambino!