Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno di attenzione e d'amore
troppo "se mi vuoi bene piangi"
per essere corrisposti...
(Fabrizio De André, Amico fragile)
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno di attenzione e d'amore
troppo "se mi vuoi bene piangi"
per essere corrisposti...
(Fabrizio De André, Amico fragile)
...Non è sensibile...
Una persona che ti apre la porta della sua casa e ti fa trovare fiori freschi in un vaso?
Che ti fa mangiare un'insalata nel piatto di plastica...ma ti dà da bere nei bicchieri della nonna?
Che sa guardarti negli occhi e riconoscere chi sei dopo due ore che la conosci?
Una persona che riesce a mettere assieme personalità diverse e forti attorno ad un tavolo e farle parlare di se stesse e di ciò che amano facendo diventare una serata qualunque impossibile da dimenticare?
Una persona capace di parlare per ore di ciò che ha dentro senza togliere spazio a chi ha di fronte?
Una persona capace di farti innamorare di un luogo nebbioso e freddo e lontanissimo da casa tua con i suoi racconti e i suoi angoli e i suoi scorci e i suoi passi e il suo accento?
Non è forse ovvio che ci si trova di fronte a una persona unica, rara, preziosa, speciale?
Tuttavia, come direbbe il Piccolo Principe, "l'essenziale è invisibile agli occhi"...di chi non sa guardare! Solo chi non sa leggere negli occhi ha bisogno di vedere le lacrime per cogliere il dolore.
(la duchessa)
8 commenti:
Rieccomi... :-)
Mi sono ritrovato un po' nel discorso: non ho bisogno di vedere lacrime x avvertire dolore; mi apro tantissimo e accolgo con piacere le "aperture" altrui. Mangio e, spesso, faccio mangiare nei piatti di plastica ma, non avendo "bicchieri della nonna" recupero coccolando al meglio delle mie possibilità i miei ospiti. Spesso la sensibilità è un limite (luogo comune, lo so) ma a me piace tanto esserlo.
Comunque (mi rifaccio a un tuo commento da me) non credo che ci conosciamo. Però non mi dispiacerebbe rimediare. :)
A presto.
Saluti.
Px.
@la duchessa: grazie amica, mi imbarazzo un pochino, lo sai che non sono abituata, ma mi lusinga che tu la pensi così.. certo non te la caverai così poco... ti ricordo cara la mia terrona che sarò tua ospite presto.. :-)
@PXA: stavolta io non c'entro! Non ho scritto io!! In questo blog intervengono anche altri matti!!
Buongiorno a tutti e due!
il cappellaio matto
servire pranzi nei piatti di plastica magari non significa nulla circa la sensibilità d'animo, ma denota senz'altro una deprecabile caduta di stile.
Tuo affezionatissmo Oscar Basteuch Wilde ;)
... Lo sapevo che qualcuno l'avrebbe detto. Ed è in effetti così. Ma le donne moderne che girano come trottole all'ora di pranzo si arrabattano come possono, e magari recuperano per cena... :-)
il guaio più grosso è che la plastica inquina, mi preoccupo più per quello quando mi capita di usarli che per altro...
il cappellaio
ti dò una mano.... anche lavare i piatti di ceramica inquina...
(te l'ho detto che sono brava a trovare scuse)
lepre
... magistrale. Come sempre. Da che ti conosco sei un guru in questo senso... anche nello spiegarti perchè mai sei uscita con certi soggetti... :-P
Meno male che poi ti redimi e scegli bene...
il cappellaio
eh sì Cappellaio da Basteuch bisogna aspettarselo! ;-)
Sorry... d'accordo con Basteuch! Lo sai come la penso: si mangia nei piatti veri e si beve nei bicchieri di vetro... E tu sai bene il terrore che ho per le cose fragili! Ma con i bormioli-rocco (la famiglia insegna) le paure si dileguano...
Buahahaha
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