lunedì 2 marzo 2009

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

P. Neruda

8 commenti:

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

Quando ho scoperto questa poesia, anni fa, è diventata il manifesto della mia vita...
e Neruda il poeta che ha fatto da tramite tra me e il Capitano durante i nostri primi scambi epistolari, quelli che ci hanno fatto innamorare.

la duchessa ha detto...

:-)
Come stai Vale? Tutto procede bene, spero! Ti abbraccio!

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

ciao duchessa... va meglio, le nausee cominciano a diminuire... almeno negli ultimi tre o quattro giorni è stato così.. speriamo bene :oP
baciotti

Cappellaio Matto - Lepre Marzolina ha detto...

...ho letto che questa poesia, da sempre attribuita a Pablo Neruda, in realtà è stata scritta da Martha Medeiros, brasiliana, il titolo sarebbe "Ode alla vita".... ne sapete qualcosa in più?

lepre

Cappellaio Matto - Lepre Marzolina ha detto...

@ lepre: come ti ho scritto via mail non è di Neruda ma della Medeiros...
@Vale! sono contenta che tu ti stia riprendendo, vedrai che d'ora in poi sarà una passeggiata...
pe quanto riguarda questa poesia.. mi piace assai.. non ho nulla da aggiungere.. dice tutto da se...

il cappellaio

la duchessa ha detto...

In internet si trova come se fosse di Neruda, ma mi fido della lepre!

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

di questa doppia attribuzione ne ho già sentito parlare, ma allora perché tutti sanno che è di Neruda?

Cappellaio Matto - Lepre Marzolina ha detto...

Signore... buongiorno a tutte...
da quello che so io è stata erroneamente attribuita a Neruda.. in effetti anche lo stile non è propriamente il suo... tant'è che la fondazione neruda continua a dire che è della Mendeiros.. ma la cosa che mi preoccupa di più è che Mastella l'ha fatta recitare quando ci sono state le dimissioni di Prodi...
sarebe da citare per "CITAZIONE INDEBITA"!!!
:)
IL CAPPELLAIO MATTO