giovedì 19 febbraio 2009

...emotions recollected in tranquillity


Certe emozioni si possono assaporare davvero soltanto a distanza.
Il duca ed io avevamo deciso che in luna di miele ci sarebbe stata un'unica regola: nessuna regola. Nessun orario, nessun programma stabilito. Perciò abbiamo scelto due città famosissime e romantiche, per essere certi di vedere angoli speciali anche senza volerlo. E così ci siamo ubriacati talmente tanto di bellezza tra Venezia e Parigi che al ritorno non mi sono resa subito conto di quanti momenti fossero rimasti impressi dentro di me.
Ma questo pomeriggio, vedendo per caso in tv uno dei posti di Venezia in cui io e Ale ci siamo persi, ho avuto un travaso di gioia e di amore, e mi sono resa conto di quali punti profondi della nostra anima si modellino mentre non ce ne accorgiamo, e che i momenti in cui questo accade ci segnano per sempre, nel bene o nel male.
Quello nella foto è il punto di partenza di un giro a Venezia "a perdersi", grazie al quale abbiamo vissuto uno dei pomeriggi della mia vita che non potrò dimenticare mai.
Mi accorgo che molti momenti indimenticabili della mia vita sono segnati da passeggiate a perdersi, in posti che sono diventati per me magici, camminando senza sapere dove andassi, in compagnia di una guida speciale o di un compagno di strada coraggioso.
Un grazie di cuore al duca, mio compagno per la vita, per camminare coraggiosamente accanto a me per le strade della vita, e per essersi perso assieme a me nelle città che abbiamo scoperto. Al Cappellaio, mio alter-ego, per i giri esoterici nella città che risveglia e potenzia il mio lato vintage e liberty e fa volare i miei sogni. Alla ragazza col bouquet, per le camminate notturne fra le stradine sotto lo sguardo vigile e protettivo del Siera, senza sapere dove siamo, col sangue caldo per il vino e i piedi ghiacciati per il freddo estivo, perchè in quei momenti i legame fra noi era appena nato ma già parlava chiaro al nostro cuore in attesa. A Sandy, per le innumerevoli passeggiate sulla scogliera, e per le infinite che ancora faremo. A Frate', per i centomila passi per i viali e le corti di Lecce, in una vita precedente e intensa e piena di luce, in cui ho scoperto chi ero e che cosa fosse l'amicizia sincera e pura. A mio padre, per essere il mio compagno nell'inseguire i miei sogni in giro per l'Italia e l'Europa, e per aver condiviso con me l'emozione dei quadri di Vincent.
"perchè sono le sfumature a dare vita ai colori, e a farci tornare in mente le cose più pure dei giorni migliori"
la duchessa

1 commento:

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

e un grazie a te Duchessa, che condividi le tue emozioni con noi per te sconosciuti ectoplasmi virtuali...
hai scritto delle cose molto belle, fortunati coloro che ti vivono accanto.