Pare che tra le leggi che governano l'esistenza dei vampiri ce ne sia una che proibisce di entrare in una casa senza essere stati invitati. Magari funzionasse anche con gli umani!!!! :)
Sapete, proprio questa strana leggenda è alla base del titolo-invocazione di un film svedese disperato e tenero, tratto dal romanzo di John Ajvide Lindqvist (Marsilio): 'Lasciami entrare'.
Lo stesso film che ho intenzione di andare a vedere stasera con le amiche.. Una storia delicata e orripilante allo stesso tempo, la storia di due bambini che si amano, lei vampira, lui umano, nella neve alta di Stoccolma d'inverno avvilita dalla depressione socio-ambientale dei primi Anni Ottanta. La vicenda di orrore è parallela a quella dolorosa e commovente di formazione del piccolo Oskar… o magari è una metafora della difficoltà amara di crescere.
Di seguito la trama del film.. e domani i commenti dopo la visione…
“Oskar, un dodicenne timido e ansioso, è regolarmente preso di mira dai compagni di classe, senza riuscire mai a ribellarsi. Mentre fantastica su come vendicarsi, gli appare Eli, anche lei dodicenne, appena trasferitasi con il padre nella casa accanto. La ragazza è pallida, ha uno strano odore ed esce solo quando è buio. In coincidenza con il suo arrivo, si verificano eventi inspiegabili e omicidi... Per un ragazzo come Oskar, affascinato dalle storie macabre, non ci vuole molto a capire che tra Eli e questi sanguinosi eventi esiste un legame. La natura vampiresca della bambina di dodici anni bruna e bella dai lineamenti gitani non viene nascosta: la vampiretta non ha mai freddo, cammina a piedi nudi sulla neve, quando vuole sa volare, quando compie uno sforzo sanguina dagli occhi e dalle orecchie, è nomade ("Andare significa vivere, restare vuol dire morire"). È accompagnata da un padre-vittima che sembra molto vecchio e stanco per la fatica di nutrire la sua creatura: tende agguati, uccide, appende per i piedi i cadaveri a dissanguarsi, raccoglie il sangue, muore di sfinimento. Il ragazzo biondissimo quattordicenne, umiliato dalla disistima di sé, maltrattato dai compagni di scuola prepotenti, vorrebbe ucciderli, porta sempre con sé il coltello: ciò che la piccola vampira fa per sopravvivere, lui lo farebbe per vendetta e autodifesa. I rispettivi pensieri non sono poi troppo dissimili, ma lei gli insegna a usare alfabeti segreti, a reagire alle sopraffazioni, ad acquisire forza fisica e decisione, lo salva quando è in pericolo. Poi: "Devo andarmene" e per la prima, unica volta, si baciano. È struggente l'intensità amorosa che lega e separa i due bambini innamorati, è toccante il mondo oscuro che li ospita: 'Lasciami entrare' è un film molto bello, gli americani già ne preparano il remake…”
Sapete, proprio questa strana leggenda è alla base del titolo-invocazione di un film svedese disperato e tenero, tratto dal romanzo di John Ajvide Lindqvist (Marsilio): 'Lasciami entrare'.
Lo stesso film che ho intenzione di andare a vedere stasera con le amiche.. Una storia delicata e orripilante allo stesso tempo, la storia di due bambini che si amano, lei vampira, lui umano, nella neve alta di Stoccolma d'inverno avvilita dalla depressione socio-ambientale dei primi Anni Ottanta. La vicenda di orrore è parallela a quella dolorosa e commovente di formazione del piccolo Oskar… o magari è una metafora della difficoltà amara di crescere.
Di seguito la trama del film.. e domani i commenti dopo la visione…
“Oskar, un dodicenne timido e ansioso, è regolarmente preso di mira dai compagni di classe, senza riuscire mai a ribellarsi. Mentre fantastica su come vendicarsi, gli appare Eli, anche lei dodicenne, appena trasferitasi con il padre nella casa accanto. La ragazza è pallida, ha uno strano odore ed esce solo quando è buio. In coincidenza con il suo arrivo, si verificano eventi inspiegabili e omicidi... Per un ragazzo come Oskar, affascinato dalle storie macabre, non ci vuole molto a capire che tra Eli e questi sanguinosi eventi esiste un legame. La natura vampiresca della bambina di dodici anni bruna e bella dai lineamenti gitani non viene nascosta: la vampiretta non ha mai freddo, cammina a piedi nudi sulla neve, quando vuole sa volare, quando compie uno sforzo sanguina dagli occhi e dalle orecchie, è nomade ("Andare significa vivere, restare vuol dire morire"). È accompagnata da un padre-vittima che sembra molto vecchio e stanco per la fatica di nutrire la sua creatura: tende agguati, uccide, appende per i piedi i cadaveri a dissanguarsi, raccoglie il sangue, muore di sfinimento. Il ragazzo biondissimo quattordicenne, umiliato dalla disistima di sé, maltrattato dai compagni di scuola prepotenti, vorrebbe ucciderli, porta sempre con sé il coltello: ciò che la piccola vampira fa per sopravvivere, lui lo farebbe per vendetta e autodifesa. I rispettivi pensieri non sono poi troppo dissimili, ma lei gli insegna a usare alfabeti segreti, a reagire alle sopraffazioni, ad acquisire forza fisica e decisione, lo salva quando è in pericolo. Poi: "Devo andarmene" e per la prima, unica volta, si baciano. È struggente l'intensità amorosa che lega e separa i due bambini innamorati, è toccante il mondo oscuro che li ospita: 'Lasciami entrare' è un film molto bello, gli americani già ne preparano il remake…”
IL CAPPELLAIO MATTO
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