venerdì 8 agosto 2008

Olimpiadi 2008 CINA....


"Il Tibet, nazione indipendente con una storia che risale al 127 a.C. è stato invaso nel 1959 dalla Repubblica Popolare Cinese.
Un milione e duecentomila tibetani, un quinto della popolazione, sono morti come risultato dell'occupazione cinese. Migliaia di prigionieri religiosi e politici vengono detenuti in campi di lavoro forzato, dove la tortura è pratica comune.
Uno degli aspetti penosi della dominazione cinese è stato il "thamzing", durante il quale i tibetani erano costretti ad autoaccusarsi dei crimini non commessi e ad autodegradarsi. I bambini erano sovente obbligati ad accusare i genitori di aver compiuto questo o quel crimine e a colpirli con sassi.
Molti genitori, a loro volta, sono stati costretti a pagare i proiettili usati per ucciderli e a ringraziare i cinesi per aver eliminato "elementi antisociali". Le donne tibetane sono soggette tuttora a sterilizzazioni forzate e a procurati aborti: il potere cinese vuole che i cinesi in Tibet siano sempre più numerosi e i tibetani sempre di meno.
Spesso vengono sterilizzate in condizioni spaventose, tutte le donne in età fertile di un paese: radunate a forza davanti a una tenda montata allo scopo, sono costrette ad attendere il loro turno ascoltando oltretutto le grida della donna operata all'interno. Non ci sono anestesie, altissima è la percentuale di donne morte per infezione, poiché vengono obbligate ad abortire anche donne in attesa da cinque o sei mesi. Le donne tibetane si rifiutano di partorire negli ospedali perché in molti casi il bimbo viene loro sottratto e considerato "morto durante il parto".
Inoltre il Tibet un tempo pacifico stato cuscinetto tra India e Cina è diventato una vasta base militare che ospita buona parte della forza missilistica nucleare cinese, valutata complessivamente in 350 testate nucleari. Esistono numerose miniere di uranio dove la manodopera è quasi esclusivamente tibetana; parecchie persone che vivono nei villaggi vicini alle basi atomiche, ai luoghi di interramento delle scorie nucleari e alle miniere di uranio, sono gravemente malate, mentre continuano a nascere bambini deformi, i campi non danno più colture, gli animali muoiono e le acque dei fiumi che attraversano vasti territori dell'Asia, quali Brahmaputra, sono contaminate da materiale radioattivo.Le risorse naturali del Tibet e la sua fragile economia stanno per essere irrimediabilmente distrutte. Gli animali selvatici sono stati sterminati, le foreste abbattute, il terreno impoverito ed eroso.
La deforestazione del Tibet procede senza sosta dal 1963 24 ore su 24.
Più di 6.000 monasteri, templi ed edifici storici sono stati razziati e rasi al suolo, le loro antiche opere d'arte ed i tesori della letteratura sono stati distrutti o venduti dai cinesi. Migliaia di statue d'oro sono state fuse, trasformate in lingotti e trasportate a Pechino.
La Cina proibisce in Tibet l'insegnamento e lo studio del Buddismo, l'odierna apparenza di libertà religiosa è stata inaugurata unicamente per fini di propaganda e turismo.
Finti monaci prezzolati popolano finti monasteri, mentre i monaci e le monache vengono espulsi, maltrattati e imprigionati.
Il Governo Tibetano in Esilio, con sede a Dharamsala, in India, è stato organizzato secondo principi democratici. Nonostante la rigida chiusura del Governo di Pechino che si ostina a negare l'esistenza di una "questione Tibetana", dal 1959 ad oggi il Dalai Lama ha formulato diverse proposte politiche per sbloccare la situazione ed avviare un serio negoziato."
Questo non è un errore: è la realtà dei fatti. I riflettori sono puntati per le Olimpiadi su uno stato, la Cina, che del tutto arbitrariamente sta distruggendo e schiavizzando i suoi simili. Sono anni che il Dalhai Lama cerca aiuto, appoggio dalla comunità internazionale ma, come sempre accade in questa società, ciò che non conviene dal punto di vista economico non viene sostenuto. Intanto la popolazione tibetana è sfiancata, il territorio è devastato e l'intera cultura millenaria di questo popolo rischia di scomparire... E la Cina organizza in grande le Olimpiadi, intimando al resto del Globo di non metter becco nelle questioni di stato che non competono agli esterni...
IL CAPPELLAIO MATTO

1 commento:

Anonimo ha detto...

No, non si dica in giro. Non bisogna aver paura della Cina. Anche se mette gli spilli nei colletti dei suoi soldati perché sfilino ritti come bastoncini.
Bella e crudele. Sangue ed etichetta. Rigore e regole, ma senza farsi notare troppo.
Tanto ci sono notizie peggiori dietro a cui nascondersi, come quei boriosi oltreoceano che ne fanno di cotte e crude. La Cina avanza. Con il benestare di tutti.